Accessione invertita e occupazione acquisitiva: cosa significa?

Tutto quello da sapere sull’accessione invertita o occupazione acquisitiva

L’accessione invertita è conosciuta anche come occupazione appropriativa, e si verifica nel caso in cui una persona, che costruisce in buona fede sul proprio immobile o terreno, sconfina sul fondo attiguo. Se il proprietario del fondo attiguo non si oppone entro un termine di tempo di tre mesi dal giorno dell’occupazione, allora la proprietà di questa porzione di spazio viene attribuita a chi ha costruito, dietro, ovviamente, un corrispettivo pari al doppio del valore del suolo occupato.

La pratica viene messa a punto principalmente dalle pubbliche amministrazioni, e si esercita tramite un decreto d’occupazione d’urgenza, oppure con opera definitiva su suolo privato. In questo caso, a seguito di un’irreversibile trasformazione del suolo privato per la costruzione di un’opera di pubblica utilità, si realizza l’acquisto a titolo originario della proprietà dell’immobile da parte della pubblica amministrazione.

Per riprendere possesso del proprio terreno occorre interpellare un giudice che faccia le sue valutazioni e accerti qual è il vero titolare dell’immobile. Se il giudice sentenzia in favore dell’originale proprietario, allora questo potrà rivendicare il suo terreno e procedere contro le molestie e ingerenze di chi ha occupato il suo terreno.

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    Accessione invertita: di cosa si tratta?

    In campo giuridico, l’accessione è un metodo di acquisto a titolo originario, che si verifica quando due beni, appartenenti a diversi proprietari, vengono uniti in maniera indissolubile. Deve quindi essere stabilito chi dei due soggetti acquisirà la proprietà di entrambi i beni. Di norma, chi detiene la proprietà del bene principale ottiene la proprietà anche del bene secondario. Ovviamente, chi ottiene il possesso di entrambi dovrà risarcire l’altro. L’accessione si suddivide in accessione ordinaria, e accessione invertita.

    L’accessione invertita è un modo di acquisto a titolo originario di un immobile o di parte di esso. Un soggetto pubblico o privato, infatti, sconfina su un terreno trasformandolo in modo irreversibile. Se il proprietario del terreno in questione non rivendica il terreno il soggetto ne acquisirà il possesso.

    L’attività giudiziaria attribuisce il terreno al nuovo soggetto dietro il corrispettivo di una somma pari al doppio del valore del terreno occupato, da riconoscere al precedente proprietario.

    Se il reale proprietario, invece, fa rivalsa su chi ha costruito sul suo suolo, otterrà la proprietà della costruzione sul suo terreno, oppure potrà richiedere la demolizione a spese di chi ha fatto costruire.

    Le cose cambiano se ad eseguire l’accessione invertita è una pubblica amministrazione. Questo evento, infatti, si presuppone avvenga a seguito di un decreto di occupazione di urgenza. In questo caso, il proprietario ha tre mesi per opporsi dando una valida motivazione di tale opposizione.

    Si chiama accessione invertita perché il costruttore acquista il fondo su cui ha posto l’opera, e non viceversa (ovvero il proprietario del fondo acquista l’opera pagandone i materiali come accade nell’accessione ordinaria).