Accessione nel possesso: cos’è? Cosa significa?

Come funziona l’accessione nel possesso

L’accessione del possesso è un fenomeno che si verifica quando un soggetto subentra a prendere, appunto, diritto di possesso, di un dato bene. Questo nuovo soggetto non si sostituisce al precedente proprietario, ma si aggiunge ad esso, godendo di tutti i benefici apportati da quel terreno o quell’immobile insieme al reale proprietario.

Il nuovo possessore non risulta necessariamente comproprietario, ma semplicemente un soggetto che cura e utilizza liberamente il bene come se fosse di sua proprietà. L’accessione nel possesso deve essere autorizzata da reale proprietario, e non deve essere intimata con la violenza o la forza.

Questa pratica viene disciplinata dal codice civile all’articolo 1140, che descrive il possesso come “il potere che si manifesta sull’immobile in un’attività corrispondente all’esercizio di proprietà”. Il possessore, quindi, pur non essendo proprietario legale, detiene a tutti gli effetti il diritto di proprietà su quel dato bene o terreno.

Ciò comporta che, in caso di attività commerciale o agricola, ha il diritto di mantenere per sé i proventi senza doverli spartire con il reale proprietario, purché derivino da un’attività a lui intestata e di sua proprietà. L’accessione nel possesso deve essere distinta dalla successione del possesso, che si verifica in caso di morte del proprietario. In questo caso, il possesso continua nell’erede pur non avendo completato la pratica di successione.

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    Accessione del possesso: di cosa si tratta

    L’accessione nel possesso si ha quando un nuovo soggetto subentra nella gestione di un dato bene prendendosi cura di questo come se fosse di sua proprietà. Detiene a tutti gli effetti il possesso di quel determinato bene, pur non avendone la proprietà legale, ma gode di tutti i benefici apportati da quel bene, compresa eventualmente il diritto di abitazione.

    Il nuovo soggetto partecipa anche economicamente alla manutenzione dell’immobile affinché questo si mantenga in uno stato di conservazione. Inoltre, percepisce eventuali proventi, e può utilizzarlo nel caso in cui decida di avviare un’attività imprenditoriale, agricola, o commerciale all’interno dello stesso bene.

    Il nuovo soggetto può essere una persona conosciuta o completamente sconosciuta dal proprietario, purché questo sia autorizzato a prendere possesso del bene. La legge, infatti, prevede che, affinché si verifichi l’accessione del possesso, il nuovo soggetto deve essere autorizzato all’utilizzo di tale bene, e l’azione di questo non deve cadere nell’illegalità. Non si deve verificare, inoltre, violenza o forza per la presa del possesso. Il proprietario non deve essere intimato a concedere l’uso del bene con le minacce, con il ricatto o con il furto. Inoltre, non vi deve essere clandestinità. Il nuovo soggetto, infatti, per prendere possesso del bene deve farlo alla luce del sole, mostrando le sue buone intenzioni e la sua buona fede.

    Nel caso di presa di possesso di un immobile in evidente stato di abbandono, il vicinato e il proprietario devono essere a conoscenza del subentro del nuovo possessore. Il proprietario, infatti, nel caso in cui non sia d’accordo con l’accessione del possesso, deve avere la possibilità di prendere provvedimenti per riprendere il pieno controllo della sua proprietà.

    L’accessione del possesso viene utilizzata in caso di immobili in stato di abbandono, o nel caso in cui vi sia un chiaro accordo tra proprietario e soggetto che subentra. Vi è poi il particolare caso della successione al possesso, che si effettua quando gli eredi legittimi prendono possesso dei beni del defunto prima della reale successione. L’accessione al possesso si verifica anche nel tempo dei vent’anni che precedono l’usucapione.