Rate di mutuo non pagate: pignoramento, cause e conseguenze
Cosa succede con il mutuo non pagato?
Chi ha il mutuo lo sa: pagarlo ogni mese è davvero difficile ed estenuante. Eppure non possiamo farne a meno, poiché avere i soldi per poter pagare interamente la casa, con i tempi che corrono, è davvero difficile.
Tuttavia, il mutuo è un impegno economico che deve essere rispettato, e se non paghiamo le rate, la banca ha diritto a procedere con il pignoramento per ottenere il risarcimento del credito.
Solitamente, se si tratta di un ritardo minimo, la banca procede con l’aggiunta degli interessi di mora, alzando quindi l’importo della rata. Il pignoramento, infatti, avviene dopo tempi più lunghi, o comunque dopo un elevato numero di rate non pagate.
Con il pignoramento, la banca può prendere possesso dell’immobile oppure del bene ipotecato, o comunque richiedere una vendita all’asta della casa appena acquistata per recuperare i soldi con cui ripagare il debito.
Si tratta di interventi estremi, conseguenti ad un’azione legale da parte della finanziaria nel tentativo di ricevere quanto gli spetta.
Prima di arrivare a questo punto, però, vi sono diverse soluzioni, come per esempio la sospensione delle rate per dodici mesi, oppure la richiesta di modifica del mutuo.
L’utente, inoltre, può anche ridiscutere il finanziamento, per ottenere una riduzione dei tassi di interesse, e quindi abbassare l’importo delle rate.
In questo modo sarà più facile evitare il pignoramento, e un danneggiamento del proprio reddito, con la conseguenza di non poter più chiedere ulteriori finanziamenti.
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Cosa succede in caso di rate mutuo non pagate
Può capitare di non avere la possibilità di pagare il mutuo per diverse cause: dalla perdita del lavoro, a spese ingenti inaspettate che non permettono di pagare la rata in quel mese.
Innanzitutto, sappi che la banca non interviene subito con la causa legale dopo pochi giorni, ma dopo ritardi importanti oltre i 180 giorni, o il ritardo di più rate anche non consecutive.
Nel caso di piccoli ritardi, il debitore è comunque reputato morboso, ma non scatta immediatamente il pignoramento. In questo caso vengono emessi solo degli interessi di mora, che dovranno essere aggiunti al tasso di interesse.
Il debitore, quindi, dovrà pagare la rata mancata entro trenta giorni, aggiungendovi la mora. Se dopo trenta giorni il soggetto non sarà ancora in grado di pagare la rata completamente, verranno aggiunti ulteriori interessi di mora fino al raggiungimento di 180 giorni. Passato questa soglia, la banca avrà modo di pignorare, o procedere legalmente per ottenere quanto gli è dovuto.
Un giudice di pace valuterà al situazione e stabilità in che modo la banca otterrà il suo pagamento.
Le conseguenze non finiscono qui, poiché ogni finanziamento viene registrato fino alla sua chiusura in appositi registri. Ciò significa che il mancato pagamento di una o più rate verrà segnalato in questi registri, minando la possibilità di ottenere ulteriori finanziamenti in futuro.
Il soggetto verrà iscritto al registro dei cattivi pagatori, e questo dettaglio risulterà durante i controlli per richiesta di un nuovo mutuo.
Viene da chiedersi, ad un certo punto se vale la pena incorrere in questa situazione. Puoi, infatti, evitarla benissimo avvisando la banca per tempo della tua situazione, e trovare soluzioni con l’intermediario. Se nemmeno queste soluzioni dovessero essere risolutive, è sempre consigliabile vendere la casa su cui è acceso il mutuo prima che questa venga pignorata e venduta tramite un’asta giudiziaria.
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