Spese acquisto prima casa: Iva, notaio, agenzia e altre imposte

Quali spese vanno sostenute? Imposte e spese accessorie da pagare

Farsi un’idea  delle spese acquisto prima casa può aiutare chi si appresta ad acquistare la sua prima abitazione ad avere una prima idea dei costi da sostenere e quanto approssimativamente andrà a spendere. Quando si acquista una casa, infatti, oltre al mutuo intervengono una serie di spese accessorie, costituite per lo più da tasse e imposte, dirette e indirette, che alla fine influiscono notevolmente sul budget dell’acquirente, fino anche del 15-20%.

Pianificare le spese per l’acquisto della prima casa serve all’acquirente inesperto ad evitare di trovarsi di fronte a costi che non ha programmato, col rischio di non riuscire ad adempiere a tutti i pagamenti che di volta in volta si presenteranno. Spese che potrebbero scoraggiare chi sa già in partenza che, soprattutto nei confronti di una banca, non è fornito delle condizioni richieste per ottenere un finanziamento o anche per supportare tutti i costi del caso. Per situazioni del genere, tuttavia, vedremo che esistono diverse agevolazioni che, sulla base di specifici requisiti, consentono di risparmiare un po’.

Ma quali sono queste spese? Quali sono le imposte e le tasse per l’acquisto della prima casa e a chi versarle? Quali requisiti occorrono e come ottenere le agevolazioni? In questo articolo offriremo una panoramica generale sui costi aggiuntivi da mettere in conto quando ci si appresta a mettere su la propria futura abitazione.

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    Spese acquisto prima casa: quali sono?

    Acquistare un’abitazione, dunque, è un vero e proprio investimento, che comporta spese, costituite, in fase di acquisto, da tasse, imposte e parcelle. Ci sono, tuttavia, una serie di opzioni preliminari che ci consentono di procedere quantomeno ad una ricerca mirata e adeguata alle nostre possibilità economiche. Pensiamo, al riguardo, all’attività di ricerca svolta per nostro conto dalle agenzie immobiliari (qui un articolo sui costi di agenzia); oppure all’intervento di un broker finanziario che ci orienti verso la migliore offerta di mutuo. E a tal proposito, non dimentichiamo i vari servizi che da tempo le banche offrono e che consentono di conoscere in anticipo quanto una banca sia disposta a concedere in caso di richiesta di mutuo, come il Voucher mutuo Unicredit o il Mutuo in Tasca di Intesa San Paolo.Spese acquisto prima casa

    Si tratta di strumenti molto utili per aiutare l’acquirente a risparmiare in termini di tempo e denaro. Chiaramente il ricorso alle agenzie implica già la prospettiva di primi costi da sostenere, sia per i servizi svolti che per gli atti che in alcuni casi verranno prodotti, come quello di compravendita immobiliare redatto dall’agente immobiliare.

    Ma si tratta di costi ‘’accessori’’, nel senso che il ricorso ad un agente o ad un broker è una scelta lasciata a chi vuole acquistare casa.

    Imprescindibili, invece, sono le imposte e pratiche notarili. Queste ultime, d’altronde, costituiscono gran parte delle spese che maggiormente influiscono sull’acquirente durante una compravendita.

    Dunque, ricapitolando, possiamo suddividere le spese per l’acquisto della prima casa in:

    spese ‘’accessorie’’ comprendenti:

    • spese per l’agente immobiliare;
    • spese per l’agente creditizio;
    • Anticipo e proposta d’acquisto.

    spese ‘’obbligatorie’’ che, invece, riguardano:

    • quelle legate all’accensione del mutuo: istruttoria, perizia e redazione dell’atto di mutuo;
    • spese notarili.

    Spese notarili prima casa: a quanto ammontano?

    La figura del notaio in una compravendita non è voluta dalle parti, ma è un vero e proprio obbligo di legge. Il notaio, infatti, è colui che apponendo la sua firma conferisce ufficialità, ossia valore giuridico, al passaggio dell’immobile dal venditore al compratore.

    In questa fase è l’acquirente a versare al notaio le spese notarili per l’acquisto della prima casa, che comprendono:

    • le imposte statali;
    • atto di mutuo;
    • la parcella notarile.

    Imposte statali

    Sappiamo che un’imposta è una prestazione obbligatoria nei confronti dello Stato, in questo caso per l’acquisto dell’immobile. A riscuotere le imposte dall’acquirente è il notaio, che provvede poi a versarle nelle casse dello Stato. Quali sono le imposte per l’acquisto della prima casa dovute allo Stato che l’acquirente paga e in quale misura? Innanzitutto bisogna distinguere tra acquisto dell’immobile da un privato o da impresa esente da Iva da un’impresa soggetta a Iva.

    Nel primo caso le imposte dovute sono:

    • imposta di registro pari al 2% (o al 9% in alcuni casi, che poi vedremo) del valore catastale dell’immobile;
    • imposta ipotecaria di 50€;
    • imposta catastale di 50€.

    Nel secondo caso, ossia l’acquisto avviene da un’impresa soggetta a regime Iva, proprio la presenza dell’imposta indiretta fa variare notevolmente i costi, per cui avremo:

    • Iva al 4%;
    • imposta di registro di 200€;
    • imposta ipotecaria di 200€;
    • imposta catastale di 200€.

     Per completezza, ricordiamo che si parla di acquisto di un immobile soggetto ad Iva  quando la casa messa in vendita dall’impresa è di nuova costruzione; nell’altro caso ci si riferisce al costruttore che vende entro 5 anni dal termine dei lavori di costruzione o immobili classificati con finalità sociali.

    Atto di mutuo

    Quando si decide di acquistare un immobile difficilmente si ha la disponibilità di contanti necessaria a coprire l’intero prezzo. Per questo il più delle volte si rende necessario richiedere un mutuo. Quale forma di contratto, il mutuo necessità di un atto che conferisca giuridicità al rapporto tra le parti contraenti e allo stesso tempo renda giuridicamente rilevante il passaggio di proprietà. Abbiamo già detto che questo valore giuridico è dato dalla firma apposta dal notaio, il quale è anche il soggetto che redige l’atto, il cui costo si aggira tra i 1500 e i 3000€.

    Parcella notarile

    Il notaio come abbiamo potuto vedere svolge una funzione fondamentale. Le attività che esegue per i contraenti, però, non sono gratuite. Come qualsiasi professionista, anche il notaio deve guadagnare sull’attività svolta. Si tratta della parcella, meglio nota come ‘’onorario’’, che in effetti costituisce la spesa più cospicua. Per farci un’idea, essa oscilla tra i 1400 e i 2000€ a cui vanno aggiunti i costi delle spese sopra elencate. Una variazione del costo determinata dalla complessità del lavoro svolto e dal valore dell’immobile.